E' L'ORA DEL LEITE..............

Inter, Cruz torna nel 2007
Uno stiramento a un legamento del ginocchio destro mette fuori causa la punta argentina per 40 giorni, ora tocca al brasiliano. I compagni: "Adriano sarà il nostro asso nella manica"

E' il 7' s.t.: esce Cruz, entra Adriano. Richiardi
MILANO , 20 novembre 2006 - Un contrasto forse un po’ molle con Lanzaro, e Julio Ricardo Cruz chiude anticipatamente il suo 2006: lo stiramento al collaterale mediale del ginocchio destro, infatti, lo terrà fuori almeno quaranta giorni. I tempi precisi li conosceremo in giornata, dopo gli esami del caso. «Non ci voleva», dice un Roberto Mancini che più di ogni altro apprezza le qualità del 32enne attaccante argentino, forse la miglior «punta di scorta» del mondo: sei reti in questa stagione, una ogni 84’. Insomma, con Sporting Lisbona (gara senza ritorno) e Palermo alle porte, scatta in casa Inter un piccolo allarme attaccanti: Zlatan Ibrahimovic e Hernan Crespo sono al top, ma adesso dietro di loro c’è solo Adriano, che ieri ha fatto il suo rientro dopo un mese lontano dai campi, dando ottimi segnali dal punto di vista della volontà, meno sotto il profilo della condizione fisica, ancora approssimativa. SERVE L’IMPERATORE «Secondo me si è mosso invece bene — dice Massimo Moratti di Adriano —, ha mostrato buona volontà e ho l’impressione che sia sulla strada giusta». Ottimista anche Lele Oriali, consulente nerazzurro di mercato: «Non è ancora al massimo, ma se è andato in panchina vuol dire che comunque è già in condizione di giocare a discreti livelli. Ora abbiamo bisogno di lui». Roberto Mancini ammette «che Adriano avrebbe giocato meno se non si fosse fatto male Cruz. L’ho visto comunque abbastanza bene. Non può certo essere al massimo, però si è impegnato, ha corso parecchio, sono soddisfatto di lui. Ora deve essere bravo a uscire definitivamente dalle difficoltà che negli ultimi tempi gli hanno impedito di mostrare tutto il suo valore». Il tecnico nerazzurro ha apprezzato anche la volontà della squadra di far segnare il brasiliano, «anche se qualche volta abbiamo esagerato, sprecando qualche buona occasione». La conferma arriva dall’uomo-partita, Hernan Crespo: «Abbiamo provato a farlo tornare al gol, ma l’importante oggi è che sia tornato lui. Il miglior Adriano arriverà presto e sarà il nostro asso nella manica». Sulla stessa linea Julio Cesar: «Tranquilli, tra poco tornerà a fare impazzire i portieri avversari».VERSO PALERMO E in attesa del nuovo Imperatore, Mancini si gode tre punti pesantissimi, una vittoria che consentirà all’Inter di presentarsi domenica prossima a Palermo in una condizione mentale ideale: «La Reggina ha giocato molto bene, forse meritava anche un gol, ma l’importante è vincere, a volte anche rischiando di essere meno belli. Devo comunque fare i complimenti alla Reggina. Sapevo che ci avrebbe messo in difficoltà: è una squadra tosta, solida, ha già battuto la Roma e creerà problemi a chiunque incontrerà. Noi siamo stati bravi a far gol subito, meno nel cercare il raddoppio. Le occasioni per chiudere la gara non sono mancate, un po’ di precisione sì. Nel primo tempo eravamo troppo offensivi, e in fase di ripartenza la Reggina si è fatta sentire. Nel secondo tempo, invece, le cose sono andate meglio, grazie anche ad alcuni cambi. L’arbitro? Non voglio fare commenti particolari: ha usato lo stesso metro di valutazione, e questa è già una cosa positiva secondo me».
Mirko Graziano